La Comunità ROM
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La comunità ROM: la loro storia tra i mille pregiudizi
Zingari, bohemiens, tsgitanes, gipsies... sono stati chiamati con nomi tra i più disparati nelle varie regioni d'Europa, ma il loro vero nome è Rom. La comunità Rom è un'etnia nomade: ciò significa che non hanno una loro nazione ma vivono sparsi in diverse aree d'Europa come dei rifugiati. Questo ha alimentato moltissimo, purtroppo, l'insorgenza di molti luoghi comuni e pregiudizi sul loro conto: è triste da dire ma nella quasi totalità dei casi l'integrazione sociale con i Rom non avviene poiché vengono lasciati ai margini della società e rifiutati dagli altri.
La loro presenza è molto radicata nei paesi dell'Europa Orientale, soprattutto in nazioni della regione Danubiana come la Romania, la Moldavia o ancora di più in Ungheria, ma in verità sono diffusi praticamente ovunque.
Invece di respingerli però, impariamo, come vi ho ricordato con il messaggio che ho pubblicato poco fa, a conoscerli per capire meglio il loro modo di vivere: ecco un approfondimento sulla cultura ROM ⇩⇩⇩
LA CULTURA: Le radici della cultura ROM affondano in India: esistono molti elementi comuni con la cultura, la civiltà e le lingue dravidiche, cioè le popolazioni che, arrivate in questa nazione prima del 3500 a.C., si stabilirono nelle regioni del Deccan e del Panjab. Ci sono però anche molti influssi di culture diverse, dato che come popolo nomade, è entrato in contatto con molte etnie europee. In generale comunque, i principali valori di questa sono il senso di indipendenza, l'importanza della famiglia, il ruolo e soprattutto il significato della vita, il rifiuto della guerra, l'attenzione per i bambini, l'autorità paterna ed il ruolo subordinato della donna e l'amore per la musica. Esiste anche un'importante tradizione letteraria legata al mondo della magia, con molti riferimenti a spiriti buoni o cattivi che intervengono nella vita degli uomini. Inoltre, gli zingari credono anche nella metempsicosi, cioè che l'anima di un essere umano nel momento della morte si trasferisca o in un oggetto, o in un animale, o in un altro uomo; spiriti che possono essere puri o impuri. Legata al concetto di puro e impuro è anche la concezione del tempo, ed in particolare, della ruota della fortuna, legata a sua volta al destino (il cosiddetto Karma): l'universo è guidato dal destino e tutto avviene secondo le leggi da esso fissate. Questo spiega un certo fatalismo presente nella cultura zingara, che purtroppo ha perso molti dei suoi valori nell'ultimo secolo a causa della imposizione della "nostra" cultura, basata sulla tecnologia e sulla comunicazione.
LA RELIGIONE: Il piano religioso invece è molto discontinuo: vi è un gruppo musulmano, uno protestante luterano, uno cattolico ed uno ortodosso. Vi sono in comune comunque diverse storie mitologiche come quelli riferiti all'acqua o quello della battaglia e della vittoria di Indra, che costituiscono un patrimonio religioso comune. Indra è una delle grandi divinità induiste assieme a Shiva e Vishnu. Quest'ultima si sarebbe presentata agli uomini come Rama; c'è chi sostiene che il nome ROM significhi proprio figli di Rama. Ci sono poi alcuni "santi" comuni a Rom sia cristiani che musulmani, in particolare Bibi (o Sara) la Nera e San Giorgio.
LO STILE DI VITA: Lo stile di vita tipico è prettamente di tipo comunitario: ogni Rom è molto legato alla sua famiglia e al suo clan ed onora e protegge ogni suo compagno/a compassionevolmente come un fratello o una sorella. Anche per questo fino a pochi anni fa l'istruzione veniva concepita quasi esclusivamente in contesti familiari.
LA LINGUA: Infine, la lingua parlata dal popolo ROM è il Romanì: detta anche Romanes, ha origine dagli influssi europei (con lingue come quella iraniana, l'armeno, le lingue slave, l'albanese, l'ungherese, il rumeno, il greco) con il sanscrito, ovvero l'Indiano aulico antico (usato ancora, tra l'altro, in alcuni comunicati religiosi di rilievo)
Poiché i vari dialetti zingari sono stati raramente usati nei testi scritti, il lavoro di ricostruzione di questo fondo comune è complicato e deve rifarsi principalmente alla tradizione orale.
[ Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/wenphotos-1798295/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1147978">wendy CORNIQUET</a> da <a href="https://pixabay.com/it//?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=1147978">Pixabay</a> ]
Articolo molto interessante!
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